Poster presentato al congresso “Associazione Italiana di Psicologia. XII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica Torino, 24 – 26 settembre 2010

Power Point presentato al congresso “Associazione Italiana di Psicologia. XII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica Torino, 24 – 26 settembre 2010

L’obiettivo generale del progetto è la promozione permanente della qualità finalizzata all’assunzione di responsabilità condivisa da parte dei Stakeholder (familiari, volontari, ex pazienti e altri soggetti) per assicurare interventi mirati al bisogno di salute in termini di prevenzione, riduzione del bisogno, presa in carico e continuità terapeutica.

Nello specifico, nell’ambito dell’area relativa all’equità di accesso e personalizzazione dei percorsi, il progetto si propone di:

1)      favorire il ricorso precoce alle cure da parte dei pazienti con disturbi dell’alimentazione e ottimizzare il servizio di presa in carico e trattamento;

2)      definire la tipologia di utenza ai servizi sanitari coinvolti in termini di età, genere, classe, nazionalità e status socio-culturale. È noto che questi disturbi riguardano prevalentemente le ragazze adolescenti ma recentemente è stata documentata una loro diffusione in fasce d’età differente (e.g. Flannery-Schroeder, Chrisler, 1996; Davidson et al., 2003) e anche fra i maschi (Munno et al., 2005)

3)      identificare quali fattori individuali (p.e. intensità e cronicità della sintomatologia, peso al momento della richiesta di aiuto, caratteristiche di personalità, ecc.) e contestuali (p.e. provenienza etnica e geografica, composizione del nucleo familiare, ecc) ostacolano o favoriscono l’accesso ai servizi e il loro effetto nell’interazione tra operatore e utente;

4)      sviluppare un modello organizzativo e un protocollo di intervento che coinvolga più strutture sanitarie, situate nel territorio umbro, per il potenziamento e l’integrazione della rete dei servizi coinvolti a vario titolo nel trattamento di queste patologie;

5)      sviluppare un protocollo di accoglienza e valutazione diagnostica in entrata, che includa la valutazione di sintomi, delle risorse e dei deficit (sociali, personali, cognitivi) e il grado di motivazione all’adesione al trattamento.

L’integrazione tra l’attività di ricerca e assistenziale rientra all’interno degli obiettivi della programmazione sanitaria regionale. Ricerca e attività assistenziale sono due aspetti di un unico processo ed è importante gestire la loro sintesi ed eliminare la disincronia temporale. In termini di trasferibilità dei risultati e dei prodotti il programma è costruito per:

  1. promuovere l’erogazioni di prestazioni sanitarie efficaci e accessibili ai vari livelli nel campo dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e comprese nei livelli essenziali di assistenza
  2. migliorare l’appropriatezza delle prestazioni con la definizione e adozione di indicatori di outcome
  3. sviluppare la gestione dei servizi per i DCA in forma integrata, monitorando periodicamente le prestazioni con indicatori selezionati per assicurare un costante miglioramento della qualità
  4. elaborare in forme partecipate programmi per lo sviluppo del coinvolgimento dei cittadini, dei pazienti e degli altri soggetti sui temi dei DCA da includere nei piani aziendali
  5. individuare metodologie costanti e strutturate di valutazione della ricerca finalizzata sui DCA, in particolare alla fruizione pubblica dei suoi risultati, alla corretta informazione, alla formazione del personale medico e paramedico.