Oggi per noi è un giorno importante. Ringrazio tutti coloro che con la loro presenza solidarizzano con noi. E grazie a tutti coloro che in tempi e in misura diversa hanno dato un contributo alla nostra iniziativa.
Quando 15 anni fa, in via Marconi, abbiamo aperto un primo spazio, avevamo ben chiaro che occorrevano nuove idee e nuovi mezzi per fronteggiare un fenomeno che metteva a dura prova non solo le pazienti e le loro famiglie ma anche i servizi sanitari. Uscimmo dalle stanze del centro di salute mentale e in un appartamento della ASL 2, che assomigliava più ad una casa che a una struttura ospedaliera, cominciammo ad accogliere e curare ragazze segnate nella mente e nel corpo da una malattia gravissima e distruttiva.
Chiedemmo alle prime pazienti che avevano superato il problema di assumersi la responsabilità legale costituendo un’associazione che scelsero di chiamare simbolicamente “il Pellicano” e di impegnarsi in un’ opera di sensibilizzazione e di auto- aiuto.
“il Pellicano” è stata la prima e ancora unica associazione di pazienti costituita in Italia, tutte le altre sorte successivamente sono infatti associazioni costituite da familiari.

Psicologi, nutrizionisti, dietisti insieme per capire e sconfiggere il male del nostro tempo, ma insieme anche con i famigliari e con le persone che avevano accettato di farsi curare.
Non senza polemiche , tra gli operatori psichiatrici del tempo, creammo uno spazio fuori dai servizi per misurarci con una patologia difficile da curare soprattutto per il rifiuto delle pazienti a riconoscerla come malattia.
Capimmo sin da allora che i così detti “DCA” stavano crescendo e che per affrontarli con una qualche efficacia c’era bisogno di un approccio integrato, interaziendale, come confermato anche dalla letteratura scientifica internazionale, dalle le linee guida ministeriali e regionali.
È importante sottolineare come in questi anni al Pellicano si sia lavorato con grande impegno e generosità facendo crescere una competenza indispensabile per la gestione di tali e tante situazioni.
Abbiamo lavorato intensamente ma anche con grande discrezione, consci della gravità e dell’ elevato tasso di mortalità delle patologie che affrontavamo: una realtà complessa, difficile da gestire sia per gli operatori che per i familiari, oltre che per gli stessi pazienti.
Questo progetto è un lavoro fatto in rete che, pur dovendo ancora risolvere molti problemi, ha permesso – insieme ad altre esperienze – alla nostra regione di essere all’avanguardia nella cura e riabilitazione dei disturbi alimentari nel panorama nazionale.
In questi anni abbiamo avuto al nostro fianco molti sostenitori. In primo luogo il sindaco Boccali che ci è sempre stato vicino, comprendendo l’importanza del nostro impegno. La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia con i suoi finanziamenti ci ha consentito di dare continuità al nostro lavoro. Molti altri soggetti pubblici e privati e tanti altri amici ci hanno aiutato. Ricordiamo con particolare gratitudine le Suore Francescane di Gesù Bambino che nel momento del bisogno hanno offerto la cucina del loro convento per poter realizzare l’attività di pranzo assistito. E non possiamo dimenticare l’impegno di tanti volontari, artigiani, artisti, ricercatori e operatori sanitari che hanno messo a disposizione tempo e competenze.
Oggi siamo qui per manifestarvi la nostra soddisfazione di essere giunti a un importante risultato e di poter proseguire il cammino intrapreso, consapevoli che c’è ancora molto da fare e che, considerati i tempi in cui viviamo, la strada non sarà certo in discesa.
Ma le nostre radici sono lontane e profonde. Ci sentiamo eredi di un’esperienza che ha visto la nostre regione in prima fila negli anni ‘70 nella chiusura dei manicomi e nel rinnovamento psichiatrico.
Questo patrimonio di cultura e di vita abbiamo cercato di trasmetterlo alle persone più giovani che collaborano con noi. Forti di un significativo passato, di un presente fatto di impegno e di entusiasmo, guardiamo avanti con fiducia. Convinti che riusciremo a superare anche le gravi difficoltà di oggi.
Ora abbiamo raggiunto un’altra tappa del cammino lungo e faticoso che stiamo percorrendo per continuare a garantire alla nostra città un servizio essenziale, in una sede che ci consentirà di dispiegare al meglio tutte le nostre potenzialità. La nuova sede ampia e luminosa facilmente raggiungibile con tanto di parcheggio sarà resa ancor più accogliente grazie all’intervento del maestro Giuliano Giuman e di tanti altri artisti che ci offriranno le loro opere.

Assunta Pierotti
Responsabile centro DCA il Pellicano